Paesi, 2019, olio su tela, 80x60cm
“Serenella Polidoro ci consegna “Paesi” un olio molto suggestivo e garbato dove le forme sono appena suggerite e avvolte in un’armonia cromatica sicuramente convincente. L’opera si sviluppa prevalentemente lungo l’asse centrale, lasciando ampi spazi all’esterno. In questo modo il dipinto respira e si rende gradevole e fruibile.”
Tra i primi tre vincitori alla “Prima Mostra di Selezione Città di Francavilla al Mare XIV Biennale di Roma”
Opera partecipante alla XLIX Rassegna Internazionale di Arte Contemporanea del Premio Sulmona, Polo Civico Diocesano, Sulmona (AQ)
Paesi, 2019, olio su tela, 80x60cm
“Serenella Polidoro ci consegna “Paesi” un olio molto suggestivo e garbato dove le forme sono appena suggerite e avvolte in un’armonia cromatica sicuramente convincente. L’opera si sviluppa prevalentemente lungo l’asse centrale, lasciando ampi spazi all’esterno. In questo modo il dipinto respira e si rende gradevole e fruibile.” Roberto Di Giampaolo, Critico d’Arte
Tra i primi tre vincitori alla “Prima Mostra di Selezione Città di Francavilla al Mare XIV Biennale di Roma”
Opera parttecipante alla XLIX Rassegna Internazionale di Arte Contemporanea del Premio Sulmona, Polo Civico Diocesano, Sulmona (AQ)
Paesi, 2018, olio su tela, 60x50cm
“Nella composizione raffinata, equilibrio ed armonia, avvolgono l’atmosfera di magico silenzio, di impulsi emotivi ed indimenticate memorie in scorci di lontani paesi.”
“In una semantica ben bilanciata di chiari e scuri, appare una vivace dialettica compositiva di piani sovrapposti, che scandiscono il costruito e le montagne. Inoltre, l’azione formale della tecnica artistica, utilizzata, ribadisce “lo stare” delle case e delle montagne, che si ripetono in mille riflessi e si compenetrano unificando i ruoli, i rumori ed i silenzi.”
Primo premio al “Premio Capitolium 2019” Galleria La Pigna, Palazzo Maffei Marescotti, Roma,
Secondo Premio alla “Rassegna d’Arte contemporanea”, Museo diocesano di Terni.
Paesi, 2018, olio su tela, 60x50cm
“Nella composizione raffinata, equilibrio ed armonia, avvolgono l’atmosfera di magico silenzio, di impulsi emotivi ed indimenticate memorie in scorci di lontani paesi.” Mara Ferloni, Critico d’Arte
“In una semantica ben bilanciata di chiari e scuri, appare una vivace dialettica compositiva di piani sovrapposti, che scandiscono il costruito e le montagne. Inoltre, l’azione formale della tecnica artistica, utilizzata, ribadisce “lo stare” delle case e delle montagne, che si ripetono in mille riflessi e si compenetrano unificando i ruoli, i rumori ed i silenzi.” Barbara Righetti, Critico d’Arte
Primo premio al “Premio Capitolium 2019” Galleria La Pigna, Palazzo Maffei Marescotti, Roma,
Secondo Premio alla “Rassegna d’Arte contemporanea”, Museo diocesano di Terni.
Paesi, 2013, tecnica mista su tela, 50x60cm
Paesaggio , 2014, tecnica mista su tela, 50×50 cm
“Il lavoro pittorico della Polidoro attinge al ricordo, alle memorie di viaggi che diventano ideaizzazioni. Un lavoro straordinario di sintesi narrativa e visiva, un’elaborazione tecnicamente vincente.”
Paesaggio , 2014, tecnica mista su tela, 50×50 cm
“Il lavoro pittorico della Polidoro attinge al ricordo, alle memorie di viaggi che diventano ideaizzazioni. Un lavoro straordinario di sintesi narrativa e visiva, un’elaborazione tecnicamente vincente.” Valentina Marongiu, Critico d’arte
Primavera, 2022, olio su tela, 50×60 cm
“Nella sua opera emerge la padronanza tecnica nell’uso di stesure di colore che si sovrappongono, sfumano, si contaminano, fino a costruire, segno dopo segno, uno spazio assolutamente pittorico ed autonomo rispetto a quello della realtà. Una Primavera che è anche un’immensità che ci invita ad allungare lo sguardo verso l’infinito, fino ad abbracciare ciò che è oltre la vista, fino a raggiungere, al di là della superficie delle cose una profondità autentica e nuova, non meno tangibile e bella delle cose reali.”
Primavera, 2022, olio su tela, 50×60 cm
“Nella sua opera emerge la padronanza tecnica nell’uso di stesure di colore che si sovrappongono, sfumano, si contaminano, fino a costruire, segno dopo segno, uno spazio assolutamente pittorico ed autonomo rispetto a quello della realtà. Una Primavera che è anche un’immensità che ci invita ad allungare lo sguardo verso l’infinito, fino ad abbracciare ciò che è oltre la vista, fino a raggiungere, al di là della superficie delle cose una profondità autentica e nuova, non meno tangibile e bella delle cose reali.” Maria Cristina Ricciardi, Critico d’Arte